.LE COLLEZIONI

Sono 250 gli oggetti originali esposti nelle sale in cui si ripercorrono gli otto secoli di storia valdese: si trovano armi, bendiere, cimeli, oggetti liturgici, medaglie, monete, dipinti e incisioni.

Numerosi i libri antichi esposti, tra i quali spiccano la Bibbia di Olivetano, stampata nel 1532 e l’Histoire generale des Eglises Evangeliques des Vallees de Piémont di Jean Léger, volume pubblicato nel 1669.

Molte delle armi esposte sono legate ai secoli delle persecuzioni. Tra queste vanno segnalarti otto esemplari di beidana. Un attrezzo agricolo, simile alla roncola, usato per il disboscamento che nel corso del XVII secolo venne modificato in arma e impiegata nella resistenza contro l’esercito sabaudo dai contadini valdesi, ai quali era proibito il possesso di armi. Si trova inoltre esposta la celebre colubrina di Giosuè Gianavello, contadino di Rorà, che organizzò la difesa popolare contro le truppe sabaude nel 1655.

Nel patrimonio del Museo spicca anche la presenza di un interessante gruppo di bandiere, stendardi e fazzoletti da collo, databili fra Seicento e Ottocento e in allestimento si possono ammirare una grande bandiera in seta recante al centro lo stemma del duca di Württemberg, appartenuta ai fratelli Henri e Daniel Arnaud, e un secondo esemplare della bandiera che i valdesi donarono a Carlo Alberto come ringraziamento per la concessione dei diritti civili nel 1848.

Sono 250 gli oggetti originali esposti nelle sale in cui si ripercorrono gli otto secoli di storia valdese: si trovano armi, bendiere, cimeli, oggetti liturgici, medaglie, monete, dipinti e incisioni.

Numerosi i libri antichi esposti, tra i quali spiccano la Bibbia di Olivetano, stampata nel 1532 e l’Histoire generale des Eglises Evangeliques des Vallees de Piémont di Jean Léger, volume pubblicato nel 1669.

Molte delle armi esposte sono legate ai secoli delle persecuzioni. Tra queste vanno segnalarti otto esemplari di beidana. Un attrezzo agricolo, simile alla roncola, usato per il disboscamento che nel corso del XVII secolo venne modificato in arma e impiegata nella resistenza contro l’esercito sabaudo dai contadini valdesi, ai quali era proibito il possesso di armi. Si trova inoltre esposta la celebre colubrina di Giosuè Gianavello, contadino di Rorà, che organizzò la difesa popolare contro le truppe sabaude nel 1655.

Nel patrimonio del Museo spicca anche la presenza di un interessante gruppo di bandiere, stendardi e fazzoletti da collo, databili fra Seicento e Ottocento e in allestimento si possono ammirare una grande bandiera in seta recante al centro lo stemma del duca di Württemberg, appartenuta ai fratelli Henri e Daniel Arnaud, e un secondo esemplare della bandiera che i valdesi donarono a Carlo Alberto come ringraziamento per la concessione dei diritti civili nel 1848.

Le schede di catalogo di tutti gli oggetti esposti nella Sezione storica sono consultabili qui:

.GALLERIA

Le beidane, utilizzate come strumenti di difesa durante la resistenza del Seicento;
XVII secolo

I Valdesi raffigurati in un’immagine ottocentesca; copia del dipinto di Silvio Allason

G. Tesnière, Emanuele Filiberto, duca di Savoia (1553-1580);
1700

La distruzione dell’Eresia; medaglia commemorativa della revoca dell’editto di Nantes;
1685

J.H. Brandon, Henri Arnaud;
1691

Calice per la Santa Cena di Henri Arnaud;
fine XVII-inizio XVIII secolo

Ghiotti, Quadro delle uniformi nell’esercito sabaudo;
1796

Secondo esemplare della bandiera donata dai valdesi a re Carlo Alberto come ringraziamento per la concessione dei diritti civili nel 1848

Sabri sabaudi;
XVIII sec.

Bandiera del Württemberg appartenuta ai fratelli Arnaud;
fine XVII-inizio XVIII secolo

.GALLERIA

Le beidane, utilizzate come strumenti di difesa durante la resistenza del Seicento;
XVII secolo

I Valdesi raffigurati in un’immagine ottocentesca; copia del dipinto di Silvio Allason

G. Tesnière, Emanuele Filiberto, duca di Savoia (1553-1580);
1700

La distruzione dell’Eresia; medaglia commemorativa della revoca dell’editto di Nantes;
1685

J.H. Brandon, Henri Arnaud;
1691

Calice per la Santa Cena di Henri Arnaud;
fine XVII-inizio XVIII secolo

Ghiotti, Quadro delle uniformi nell’esercito sabaudo;
1796

Bandiera del Württemberg appartenuta ai fratelli Arnaud;
fine XVII-inizio XVIII secolo

Sabri sabaudi;
XVIII sec.

Secondo esemplare della bandiera donata dai valdesi a re Carlo Alberto come ringraziamento per la concessione dei diritti civili nel 1848

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