.ACCESSIBILITÀ

La Fondazione promuove il miglioramento continuo dell’accessibilità al proprio patrimonio, nell’ottica di garantire:
il diritto di fruire dei beni culturali e di averne una esperienza piena e soddisfacente;
il diritto all’autonomia e alla possibilità di scegliere contenuti e modalità di fruizione;
il diritto di essere aiutati e accompagnati nel processo di conoscenza.

Temi importanti per il superamento delle barriere architettoniche, sensoriali e comunicative cui tutti possono andare incontro. I progetti puntano al miglioramento dell’accessibilità per persone con bisogni speciali e si traducono in modalità e materiali proposti a tutti i pubblici.

.ACCESSIBILITÀ FISICA

Tutti i piani del Museo sono raggiungibili con rampe e ascensore, tranne la torretta cui si accede solo con una scala.
Con un passeggino o una sedia a rotelle alcune porte possono essere difficili da aprire: fatevi aiutare dal personale del museo.
In vari punti dell’edificio vi sono sedie o panche dove sostare per riposare e osservare meglio l’esposizione.

Vi sono toilette sui tre piani principali dell’edificio; nel seminterrato e al primo piano le toilette sono predisposte per persone in sedia a rotelle e dispongono di un fasciatoio.
Al piano terra si trova uno spazio per allattamento e relax familiare.

La Fondazione è in una strada pedonale con possibilità di parcheggio a circa 50 m.
Per persone con disabilità motorie è possibile utilizzare il parcheggio interno (rivolgersi qui).

.ACCESSIBILITÀ COMUNICATIVA

Dal 2014 è attivo il progetto educativo “Apriti Museo! Accessibilità comunicativa e patrimonio culturale”, che studia le possibili applicazioni della Comunicazione Aumentativa Alternativa in ambito museale, grazie anche alla consulenza del Servizio di CAA dell’Istituto Uliveto di Luserna San Giovanni.

La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) indica un insieme di conoscenze, tecniche e strategie per semplificare e incrementare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà ad usare i canali comunicativi più comuni, come il linguaggio orale e la scrittura. Le parole sono affiancate dall’uso di immagini e simboli, secondo dei sistemi codificati a livello internazionale (www.isaacitaly.it).

Portare la CAA nel Museo Valdese ha significato ripensare il modo di comunicare il patrimonio attraverso la formazione degli operatori e delle operatrici, creando nuovi materiali e metodologie, sperimentando tecniche e linguaggi. L’esperienza realizzata, non comune nel panorama museale italiano, è diventata occasione di confronto in un convegno nazionale promosso dalla Fondazione nel 2018 (scarica atti).

Attualmente nell’ambito della CAA il Museo propone allestimenti, materiali, visite guidate, formazione e informazioni per visitatori, operatori e insegnanti interessati all’accessibilità comunicativa in ambito museale.

.ACCESSIBILITÀ VISIVA

Dal 2013 è iniziata una riflessione sull’accessibilità del patrimonio dal punto di vista sensoriale, in particolare visivo, grazie alla quale si sono sviluppati dei progetti poi confluiti in parte nell’attuale allestimento della sezione storica. Oltre a una grande attenzione alla leggibilità dei testi, si sono sperimentati alcuni materiali tattili e in braille, utilizzati per visite su richiesta. Su questi progetti si è iniziato a lavorare grazie alla collaborazione con l’UNIVOC e la Tactile Vision Onlus, partner con i quali è stato realizzato un seminario di studi. (materiali seminario)

5×1000 e altri modi per sostenere la Fondazione Centro Culturale Valdese