11/12.03 GIORNATE DEL PATRIMONIO CULTURALE METODISTA E VALDESE- PROGRAMMA MUSEO

Patrimonio accessibile e condiviso

di Davide Rosso Dir. FCcv

Narrare significa interpretare” diceva Paul Ricoeur. Questo non è negativo o positivo è parte della nostra vita ed è importante per il nostro essere nella società e per capirla. Se si parte da una posizione di verifica e di raccolta delle fonti, e quindi da una conoscenza rispetto a quanto si narra, il tutto è utile per chi ascolta e anche per chi racconta, per chi dicendo continua cioè l’elaborazione di quanto sta presentando.

Quello descritto sopra in poche righe se si vuole è il punto di partenza delle Giornate del patrimonio metodista e valdese che si terranno l’11 e il 12 marzo prossimo. Un momento che la chiesa valdese si è data per aprire le proprie porte e presentare il proprio patrimonio che non è solo delle chiese ma di tutti.

Un’azione di narrazione del patrimonio che ovviamente non è un guardare al passato come a un qualcosa di mitico, semmai è un pensare al futuro come a un qualcosa di ben radicato.

Aprire le porte poi significa accogliere, mostrare, offrirsi al dialogo. Come Fondazione Centro culturale valdese abbiamo aderito all’iniziativa organizzando una due giorni di incontri e visite guidate presentando intanto un patrimonio valdese “inaspettato”, che è custodito nei locali della Fondazione Ccv: quello legato all’attività di Edouard Rostan e all’attività scientifica, il suo erbario ma anche i libri scientifici della biblioteca ottocentesca della Biblioteca valdese e i documenti legati a Rostan custoditi nell’Archivio della Tavola valdese.

Le giornate saranno ovviamente anche occasione per mostrare il patrimonio in genere del museo valdese attraverso visite guidate e di parlarne, a Rorà e Pomaretto, anche con gli altri musei del Coordinamento musei e luoghi storici valdesi (per i programmi completi delle giornate rimandiamo più avanti nella nostra News letter).

Le Giornate del patrimonio sono state anche occasione per far circolare nelle nostre chiese diverse mostre che nel tempo erano state predisposte dalla Fondazione Ccv e che ora saranno esposte a Catania, Guardia Piemontese, Luserna San Giovanni, Milano, Vercelli. Esposizioni che parlano di Riforma, di valdesi, di persecuzioni e intolleranza verso le minoranze, di pace e di federalismo.

Aprire le porte per parlare del proprio patrimonio significa però anche essere “accessibili”, garantire al massimo numero di persone la possibilità di accesso ad esso. Accedere significa poter entrare in dialogo, confrontarsi, fare un pezzo di strada insieme ed è per questo che alla Fondazione Ccv da ormai più di dieci anni si sta lavorando su queste tematiche con il Servizio di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) della Diaconia Valdese Valli. Il 1° aprile organizzata dalla Fondazione Ccv si terrà a Torre Pellice una giornata su questa tematica dal titolo “Apriti Museo! Accessibilità comunicativa e patrimoni culturali”, rivolta a operatori museali, educatori professionali, insegnanti, famiglie e a tutte le persone interessate al tema dell’accessibilità dei musei e della CAA come strumento di partecipazione in ambito culturale. Ci sarà anche un momento per ufficializzare il riconoscimento di “Museo Altamente Comunicativo”, da parte della International Society for Augmentative and Alternative Communication (ISAAC). Soprattutto la giornata vuole essere un ulteriore passo in avanti nella possibilità di avere strumenti che consentano l’accessibilità alla narrazione della cultura cioè, come dicevamo all’inizio, di poter entrare in ascolto e in relazione in una narrazione che non può che essere condivisa per poter essere fruttuosa per il nostro, di tutti, essere parte di una società che guarda al futuro.